Anche nel gioco, la pandemia ha fatto promozione a Internet.

Nel 2022 gli italiani si sono confermati appassionati del gioco. La raccolta è cresciuta del 23% rispetto al 2019, ultimo dato pre-pandemia. Ma il dato rilevante del 2022 è che il gioco on line ha definitivamente sorpassato quello fisico. Il sorpasso era già avvenuto nel periodo della pandemia, ma aveva valore relativo perché tanto tempo le sale sono rimaste chiuse o con accesso limitato. Sul totale della raccolta, di 136,11 miliardi, ben 73 (il 54%) sono stati giocati da pc o da smartphone e 63 (il 46%) in sale, agenzie e corner.
Nel 2019, le cifre erano state ben diverse: su un totale di 110,4 miliardi, il gioco on line aveva raccolto solo la metà di quello fisico: 36,3 miliardi contro 74.

Questo ha comportato anche una maggiore percentuale di vincite, dato che sul gioco on line il Fisco pesa meno che sul gioco fisico, e quindi lo Stato ha subito una leggera riduzione delle sue entrate: 10,21 miliardi contro gli 11,3 che erano stati prelevati come tasse sul gioco nel 2019.

Ma, oltre alla crescente preferenza per il gioco on line, si sono rilevati altri cambiamenti nei gusti dei giocatori italiani?

Niente di sostanziale, a una prima occhiata. Nel fisico le macchine rimangono quelle che contribuiscono al Fisco per circa la metà di tutti i giochi. Awp e vlt hanno totalizzato una raccolta di 33,76 miliardi su un totale di puntate nel fisico di 63,02 miliardi. Nel 2019, sugli apparecchi si erano totalizzate puntate per 46,60 miliardi su un totale di 74,07. Quindi, oltre alla riduzione delle cifre in senso assoluto, è anche diminuita l’incidenza percentuale degli apparecchi sul totale: nel 2019 rappresentavano il 62,91% di tutto il gioco fisico e nel 2022 hanno rappresentato il 53,57%.

Resta da vedere se i giocatori sono rimasti affezionati alle slot, anche se in versione telematica. Un calcolo che non è possibile fare con i dati che mettono a disposizione le autorità perché non distinguono i singoli giochi on line.

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