Cecilia Del Re

La posizione di Cecilia Del Re, assessore alle Attività produttive del Comune di Firenze.
Il gioco d’azzardo andrebbe vietato del tutto?

 

 

 

 

 

 

No. Non vietare

No, credo piuttosto che vada regolamentato.

La decisione di aprire al mercato, fu presa alcuni anni fa proprio perché ci si era resi conto che vietandolo per legge si era lasciato proliferare il gioco illegale.
Bisogna anche dire che questa liberalizzazione non ha portato a una riduzione dei problemi legati al gioco. Ma sono ancora convinta che si debba regolamentarlo, solo con maggiore determinazione.
Il gioco ha più sfaccettature e non si può trattarlo tutto allo stesso modo.
Il proibizionismo non avrebbe l’effetto desiderato.
Se leggiamo l’intesa Stato-Regioni si dice che si deve intervenire perché i punti gioco sono aumentati a dismisura, e dice che in realtà si era fatto in passato proprio perché proibirlo aveva portato al gioco illegale. Ma ora, regolamentandolo, non abbiamo avuto il risultato sperato.

Ci sono giochi più pericolosi di altri? Quali?

 

Sì, le macchine (slot e vlt) e quelli che abbiamo chiamato “da consumo immediato”, come i gratta e vinci, perché sono veloci e facilmente accessibili.
Chi dovrebbe stabilire le regole sulle attività di gioco d’azzardo?

 

 

 

Credo che debba essere lo Stato di comune accordo con le Regioni.
Le quali si dovrebbero basare, ovviamente, sulle indagini territoriali delle Asl.
Il regolamento che abbiamo nostro regolamento è stato concordato in ambito Anci Toscana per raggiungere una pianificazione uniforme in tutta la regione.
Qual è il metodo più efficace per prevenire la ludopatia? È importante far conoscere le conseguenze del gap agendo sull’informazione e la cultura già nelle scuole.
Per questo abbiamo promosso dei progetti che cercano di sensibilizzare i ragazzi sui rischi anche del gioco on line. Prevenzione nelle scuole e comunque rivolte ai giovani anche attraverso i cinema.
Anche perché quello che viene fuori è che il ludopatico non si rende conto facilmente della propria patologia.
Qual è il metodo più efficace per curare la ludopatia? Credo nei percorsi di assistenza anche psicologica. Laddove nasce una dipendenza vuol dire che c’è una mancanza un bisogno e un disagio interno.
La persona non è stata abbastanza forte da affrontare con i propri strumenti un proprio problema.
C’è qualcosa che l’Italia dovrebbe copiare dall’estero?

 

 

 

 

Una maggiore determinazione a livello dello Stato centrale. Insomma, qualcosa di diverso da quanto sta succedendo con l’intesa Stato-Regione.
Quali sono i rischi maggiori del gioco d’azzardo?

 

Anche il rapporto che il Comune di Firenze ha commissionato all’Università ha riportato l’aumento della criminalità.
Ma è difficile fare una scala di disvalori legata al gioco d’azzardo.
Ma per la mia personale sensibilità, continuo a vedere quello della dipendenza come il principale problema.
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