“Non parlate ai bambini!” Nuove regole per la pubblicità del gioco nel Regno Unito

Tra un paio di mesi, per l’esattezza il 31 ottobre prossimo, entreranno in vigore le nuove regole sulla pubblicità del gioco d’azzardo in Gran Bretagna dettate dalla Gambling Commission, l’authority britannica per il controllo di questo settore. Maggiore facilità per ricorrere all’intervento della stessa Gambling Commission quando un messaggio pubblicitario sembra violare le norme, responsabilità diretta degli operatori anche per eventuali infrazioni commesse dagli affiliati, otto settimane di tempo per un’impresa di gioco per ricorrere contro una denuncia, interventi anche su spam inviato per e-mail e altro tipo di messaggi. Sono queste le novità principali delle nuove norme.

I messaggi pubblicitari sul gioco sono regolamentati già da adesso in modo decisamente complesso, dato che fanno capo a ben tre diverse autorità: la Ukgc, Gambling commission, che ha diretta competenza sulle attività di gioco, la Asa, Advertising standards authority, che vigila sulle pubblicità di qualunque tipo, la Ico, Information commissioner’s office, che stabilisce le regole per le comunicazioni digitali (Privacy and electronic communications regulations, in sigla Pecr). Quest’ultima, in particolar modo, interviene su tutti i canali di comunicazione che si sono sviluppati negli ultimi anni, compreso il telemarketing e le app sugli smartphone, che altrimenti rimarrebbero fuori dalle regole create per la pubblicità convenzionale.

L’attenzione delle autorità britanniche si concentra su due aspetti fondamentali: la tutela dei minori e il rischio di frode in commercio.
Oltre a non essere consentito utilizzare le immagini di minori, è vietato anche utilizzare immagini, personaggi o temi che possono risultare particolarmente attraenti per i minori.
Per quel che riguarda la correttezza commerciale, i vari codici che intervengono in materia stabiliscono dei limiti all’utilizzo delle promozioni, come i bonus, che devono essere sempre comprensibili e non devono dare spazio a equivoci sulla loro reale convenienza.

Naturalmente, le comunicazioni commerciali devono tenere conto delle regole sul gioco responsabile, ovvero avvisare sui rischi di dipendenza e sulle possibilità di tutela e autotutela del giocatore.

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