Meglio allearsi con i gestori del gioco: sono loro le prime sentinelle sul territorio

Matteo Iori, presidente Conagga (Coordinamento nazionale dei gruppi di giocatori d’azzardo)

Si parla di prevenzione della ludopatia, ma esiste una sola strada da percorrere? Quali sono i modi di approcciarsi al pubblico?
Stando alla mia esperienza, la prevenzione è efficace quando sa adeguarsi al target, ossia quando è costruita in modo specifico per il target da interessare. Ci sono ad esempio degli interventi specifici che vengono attivati sui giovani attraverso le scuole, e tra i vari progetti quello dell’associazione torinese “taxi1929”, realizzato con 2 matematici e 1 fisico, si è rivelato particolarmente funzionante e adatto ai giovani. Perché è giusto spiegare come nel gioco, alla fine, sia matematicamente certa la vittoria del bando. Ma qui viene spiegato in modo dinamico e gli studenti riescono a cogliere molti aspetti utili. Sempre a livello “giovani”, abbiamo realizzato il progetto “l’azzardo non è un gioco” in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Incontri nei quali forniamo indicazioni di contesto, presentando anche le vincite nel gioco. Perché anche quelle ovviamente esistono, ma esistono per fidelizzare l’utente!

Il mercato va veloce verso una differenziazione dei prodotti sulla base dei gusti delle nuove generazioni. Ma al momento il gioco patologico sembra interessare gli adulti. Come affrontare il tema con loro?
Anche in questo caso con interventi specifici. A cominciare da una guida sui rischi del gioco d’azzardo. Negli anni ho conosciuto tante realtà tenendo oltre 400 convegni sul tema. A seguito dei convegni abbiamo creato questo documento, che forniamo alle istituzioni, aggiornato annualmente con tutti i dati relativi al gioco d’azzardo, e che poi può essere diffuso alla popolazione. La regione Emila Romagna, ad esempio, ultimamente nel ha stampate 300mila copie fornendole ai vari sert.

È però anche vero che l’interesse verso la ludopatia, persino in famiglia, scatta quando ormai sembra troppo tardi.
Sul tema della famiglia mi piace ricordare lo strumento realizzato con Banca Bper proprio per quei familiari che convivono con giocatori patologici. Con il loro team legale abbiamo creato un vademecum per familiari dei giocatori per tutelare il proprio patrimonio. Venti pagine, consultabili online sul nostro sito, con consigli pratici per mettere in sicurezza il patrimonio. Ma il problema della consapevolezza è vero. Il problema degli incontri è che la partecipazione riguarda spesso persone che sono già sensibilizzate al tema, mentre chi non sente ancora il problema non partecipa, non si interessa. Per questo credo gli incontri tradizionali abbiano un’efficacia piuttosto limitata.

Si tratta la domanda, ma è anche vero che esiste un’offerta. Quali sono i vostri progetti verso i rivenditori, verso i commercianti che operano nel gioco?
Oggi esistono interventi verso gli esercenti che, ad esempio, non hanno le slot e lavoriamo con loto per confermare questa scelta. Gli slot mob sono mirati a tutelare la consapevolezza degli utenti premiando proprio quei commercianti che hanno fatto questa scelta, anche grazie a quelle regioni che hanno previsto marchi specifici di riconoscimento o incentivi economici. Ma ci sono anche attività verso quegli esercenti che hanno le slot, e in questo caso si deve intervenire con molta attenzione.

In effetti si tratta delle prime sentinelle di allarme sul territorio.
Esattamente, sono loro a vedere la vulnerabilità del giocatore, il momento in cui perde, in cui ha più bisogno di aiuto. Gli esercenti con le slot conoscono bene la gravità di avere nel negozio giocatori patologici che allontanano la clientela normale, che hanno comportamenti più aggressivi. Proprio con loro dobbiamo intervenire sui giocatori con tutti gli strumenti disponibili.

Abbiamo accennato prima al futuro, ai nuovi prodotti per le nuove generazioni. Di cosa si tratta?
Conoscere i fenomeni in ottica di prevenzione è importante per comprendere nel migliore dei modi quel che accade e soprattutto essere pronti a quel che sta per accadere. Nei prossimi anni i pericoli verranno da nuovi prodotti quali il gaming, la ticket redemption, le app di social media casino scaricabili già dai 12 anni, ma anche gli esports su cui si può scommettere. Ecco questo è quanto si deve prevedere già oggi.

Facebooktwitterlinkedinmail