È più dura la lotta all’illegale, con Internet e smartphone

Laura Lega, Prefetto di Firenze

Come possono essere contrastate le deviazioni dal gioco legale, sia dal punto di vista dell’offerta commerciale che del consumatore? L’offerta illegale e il gioco patologico sono oggi le due problematiche del settore.
Prima di tutto potenziando quella che è l’azione di controllo verso le sale gioco e verso tutti quei luoghi che hanno a che fare con il gioco, dalla tabaccheria all’esercizio commerciale fino al supermercato. Non dimentichiamo infatti come spesso il gioco sia utilizzabile e diffuso anche in esercizi diversi. E poi abbiamo ormai sistemi di gioco che viaggiano sulle app, li abbiamo in tasca in ogni momento e quindi diventa fondamentale anche il piano della prevenzione proprio per non cadere nel gioco patologico andando oltre i propri limiti e mettendo magari a repentaglio anche la salute economica della propria famiglia. In questo diventa fondamentale il coinvolgimento di tutti gli attori interessati, dalle forze di polizia alla scuola e fino alle istituzioni locali. Perché quando si passa alla dipendenza non esiste più libertà ma si entra in un ambito diverso.

Limitare o vietare potrebbe essere la soluzione al problema?
Non posso dire che il problema del gioco patologico si risolverebbe chiudendo le sale slot, perché non farebbe altro che trasferirsi in un luogo opaco, non conosciuto. È sicuramente preferibile un gioco legale controllabile tramite un’azione di verifica costante, sia dei presupposti che di quanto accade. La chiusura di principio delle sale non impedirebbe infatti al fenomeno di crescere, ma lo relegherebbe nel sommerso.

Quali sono le difficoltà nell’individuare le illegalità nel gioco? E queste convivono con gioco legale o si tratta di un canale parallelo?
Lo Stato, attraverso azioni che durano anche per anni, ha dimostrato di sapere contrastare fenomeni di illegalità nel gioco. Ma sappiamo bene come esista da sempre un intreccio tra opacità e trasparenza, tra gioco e legale e illegale. Fa parte della storia dell’uomo, non è storia di oggi e non è un fenomeno esclusivo di questi anni. Certo, le tecnologie di oggi hanno ampliato il perimetro. Ma è chiaro l’impegno delle forze dell’ordine nelle attività di indagine, considerando le evidenti infiltrazioni criminali denunciate e come esista spesso un legale con il mondo del riciclaggio.

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