Riciclaggio: le mafie locali snobbano il match fixing

Che il settore dei giochi sia tra quelli a maggiore rischio di riciclaggio è innegabile. Insieme ad attività come i “Compro oro” e i “Money transfer”. E questo deve spingere le autorità ad aiutare le aziende sane nel respingere tutti i tentativi di infiltrazione criminale. È un po’ la sintesi di quanto ha dichiarato Ranieri Razzante, esperto di antiriciclaggio e presidente dell’Aira (Associazione italiana responsabili antiriciclaggio) al convegno organizzato da Codere Italia su “IV direttiva antiriciclaggio: criticità e modelli di applicazione per gli operatori di gioco”.

L’iniziativa arriva proprio mentre questa direttiva europea sta entrando in vigore, in Italia come nel resto dell’UE, ma devono ancora essere decisi i dettagli normativi, quindi in che modo il legislatore italiano deciderà di interpretare alcune indicazioni della Commissione. Di fatto, comunque, usare il contante sarà sempre più complicato e tutti coloro che, in qualche modo, incassano o maneggiano denaro, dovranno identificare chi paga o, magari, chiede di essere pagato con il contante.

«Oggi abbiamo un nuovo nemico – ha detto Stefano Zapponini, presidente di Sistema gioco Italia, che ospitava l’incontro nella sede di Confindustria – costituito da soggetti anti-sistema, cioè coloro che non effettuano segnalazioni in presenza di illegalità. Ricordiamo che alle aziende aderenti alla nostra federazione sono richieste verifiche antimafia, verifiche dei sistemi di gioco, controllo e monitoraggio. La IV direttiva antiriciclaggio consegna al settore dei giochi degli elementi con i quali il comparto legale può implementare sistemi virtuosi per contrastare le infiltrazioni criminali».

Tutt’altro che ottimista si è rivelata Diana De Martino, sostituto procuratore alla Direzione nazionale antimafia, la quale ha parlato di un obiettivo mancato perché la criminalità che esisteva prima della legalizzazione del gioco sarebbe ancora ben viva, e utilizzerebbe il gioco legale per i propri interessi. Con pratiche, in realtà, che sono utilizzate in qualsiasi altro settore, come l’imposizione di un fornitore ai gestori dei locali: il titolare di un bar o di una tabaccheria può essere costretto a installare le slot che fanno riferimento a un determinato clan, al pari di quel che succede con il caffè o con qualsiasi altra fornitura.

Anche il riciclaggio è praticato soprattutto attraverso il gioco non autorizzato, ovvero i bookmaker esteri privi di concessione.

Sorprendentemente, la De Martino ha tranquillizzato sul match fixing: sembra che non interessi le mafie locali ma, piuttosto, le grandi organizzazioni dell’Estremo Oriente.

Tra i soggetti che devono vigilare in quest’ambito, in primo piano c’è l’authority italiana del gioco, ovvero l’Agenzia dogane e monopoli, il cui ruolo è di applicare le norme decise dal legislatore e vigilare che vengano applicate. Secondo Davide Diamare, che all’interno dell’agenzia si occupa proprio degli accertamenti e delle strategie di controllo, i limiti all’uso del contante sono sicuramente uno strumento efficace per la lotta al riciclaggio. Ma presto saranno divulgate dall’agenzia delle nuove direttive con linee guida e standard tecnici sull’antiriciclaggio per intercettare fenomeni sospetti di riciclaggio.

Gli operatori di gioco, infatti, hanno un ruolo significativo nella prevenzione perché a loro la normativa assegna il compito di individuare operazioni e comportamenti anomali. Un ruolo di sentinella che può essere svolto dall’operatore di sala, per esempio individuando le persone che giocano somme insolite, per quanto sotto i limiti delle segnalazioni obbligatorie, oppure dai concessionari, che possono analizzare il traffico dei loro server e rilevare le eventuali anomalie. Secondo l’Unità di informazione finanziaria (Uif), nei primi 6 mesi dell’anno le segnalazioni di operazioni sospette (sos) da parte di operatori di gioco sono state 1.075, ovvero il 2% del totale.

Il numero di segnalazioni è cresciuto nel corso degli anni a conferma dell’efficacia di questo tipo di prevenzione e di come gli addetti ai lavori acquisiscono progressivamente il know how necessario.


Le novità introdotte dal D. Lgs. 90/2017

Nel corso di quest’anno è stato introdotto il D. Lgs. 90/2017 per il recepimento della IV Direttiva UE 2015/849. Queste alcune delle novità:

nuovi limiti di importi sopra i quali è necessario effettuare l’identificazione dei clienti (€ 500 per le VLT, € 2.000 per il Bingo);

l’ampliamento del perimetro delle PEPs (persone politicamente esposte);

– il principio della responsabilità solidale del concessionario per le inosservanze commesse da distributori ed esercenti alla normativa in oggetto; vincolando il Concessionario a garantire costantemente un adeguato sistema di monitoraggio sugli operatori contrattualizzati (concetto di mitigazione del rischio);

– per il gioco fisico, l’implementazione di specifiche tecnico- funzionali dei Sistemi di Gioco VLT per consentire la dotazione di alcune funzionalità;

l’aspetto sanzionatorio

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