Per invadere l’Ucraina, Putin usa anche i casinò. Clandestini.

È forse l’ultima cosa che ci si può aspettare di trovare in un Paese in guerra, tra case e scuole dove distrutte dalle bombe dell’invasore: un casinò clandestino. E in Ucraina ne sono stati trovati addirittura 40!

Ancora più sorprendente, poi, è che gli introiti di questi casinò servivano a finanziare proprio la Russia, il Paese invasore. Insomma, la roulette come un’arma. O, meglio, uno strumento per farsi finanziare gli armamenti dagli stessi cittadini che subiscono l’invasione.

La scoperta è stata fatta dai servizi segreti ucraini, Sbu, che hanno sgominato un’organizzazione criminale con una vera e propria rete di case da gioco distribuite tra Kherson e altre città del Paese.

Sono stati effettuati dei veri e propri raid contemporanei nei casinò che erano stati allestiti all’interno di uffici e di magazzini dove sono stati sequestrate una gran mole di contanti e attrezzature informatiche per il gioco d’azzardo, oltre ad arredi più tradizionali delle case da gioco.

L’attività impegnava decine di lavoratori e generava ricavi fino all’equivalente di un milione di dollari al giorno.

Si tratta di città che erano state occupate da Putin, prima di tornare sotto il controllo ucraino lo scorso novembre. L’attività, quindi, sembra che fosse iniziata durante l’occupazione per poi proseguire dopo la liberazione ma continuando a trasferire il denaro guadagnato ai referenti russi.

Va ricordato che da circa due anni l’Ucraina ha reso legale, regolamentandolo, il gioco d’azzardo.

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